Immaginare il futuro


Avete mai pensato a come vorreste che fosse questo Paese, di qui a dieci anni? Riuscite ad immaginarlo? A vedere il nuovo, a capire in quale direzione sta andando, a distinguere le strade giuste da quelle che non portano da nessuna parte, a riconoscere nell’immobilità presente la forza sotterranea del domani? L’ambizione di una società viva è creare il futuro, guidarlo verso un obiettivo, dargli un senso; immaginarlo è già non subirlo, e iniziare a renderlo possibile. Immaginare il futuro è rivoluzionario, quando tutto è individuale: si tratta di scegliere insieme, perché domani viene per tutti. Altrimenti, chi sceglierà lo farà per tutti.


Mozione de " Il Cittadino di Rignano"

Questo è il documento che abbiamo presentato, e che è stato approvato all'unanimità dall'assemblea degli iscritti al PD, al Congresso che si è tenuto per il rinnovo degli organi dirigenti del Partito.


Rignano, 15/10/2010

Il congresso 2010 a Rignano


Noi, redattori de “Il Cittadino di Rignano”, riteniamo opportuno dare voce alle sensibilità che emergono dal basso, dalla cittadinanza, anche da chi, pur vicino al Partito Democratico, oggi non ne fa parte, specialmente molti giovani; nella nostra esperienza abbiamo avuto modo di spaziare, guardarci intorno, confrontarci con idee, critiche, opinioni che è utile sintetizzare e riportare all’attenzione del circolo.

Questo congresso sarà centrale per il ruolo futuro, le idee e i valori che vogliamo che il partito rappresenti, essendo il primo a svolgersi dopo quello fondativo , il primo in cui il Partito è chiamato a tirare le somme, ad analizzare gli aspetti positivi e negativi, le luci e le ombre.

La costruzione del PD come contenitore di un nuovo modo di fare politica, come reale innovazione del sistema politico italiano e non solo come operazione tattica di lifting di partiti precedenti, deve ancora iniziare. E deve iniziare dal territorio, dai circoli locali, dalla contaminazione fra i partiti che hanno preceduto il PD, e lo slancio, l’entusiasmo, la vitalità delle idee di chi, politicamente, nasce con questo nostro partito.

Perciò riteniamo necessario che il Partito non si adagi sui risultati ottenuti, ma piuttosto accetti e comprenda le ragioni delle critiche, sempreché costruttive, e venga incontro alle esigenze di trasformazione, di mutamento, che la nascita del PD come ampio movimento progressista, implicante il coinvolgimento di nuove persone e sensibilità, richiede.

Crediamo assolutamente necessario che le strutture sul territorio, dalle più piccole alla più ampie, riempiano di contenuti, di azioni concrete, un progetto per molti aspetti ancora ideale ed incompleto.

Per questo motivo la nostra ambizione è fare del circolo di Rignano un modello, un esempio di riferimento per tutta la Valdarno –Valdisieve, sia al livello organizzativo che contenutistico , rendendo effettiva la nascita di un PD aperto e plurale; questo decisivo passo avanti, questo miglioramento qualitativo può essere ottenuto puntando su alcuni concetti chiave, che noi chiameremo Organizzazione, Trasparenza, Apertura.

L’organizzazione richiama la necessità di gestire in maniera efficiente le risorse a disposizione, migliorando quanto fatto fino ad ora, per rendere l’azione politica quanto più efficace possibile, così da smentire la retorica della politica parassitaria, lontana dalla gente, sempre uguale a se stessa, che alimenta un distacco tanto più dannoso quanto più vogliamo che la politica sia capace di sostenere valori positivi. L’obiettivo è quindi quello di migliorare la politica nella sua funzione di amministrazione del territorio in ragione dell’interesse collettivo, definito all’interno di una nostra cornice di valori e ideali di riferimento.

Il secondo punto cardine è rendere trasparente l’azione politica del partito ,così da eliminare l’impressione diffusa che la politica sia per sua natura opaca; crediamo fermamente che o il PD rappresenta l’alternativa proprio rispetto a quel tipo di politica, facendo dell’etica e del rispetto delle istituzioni i propri valori fondanti, o si condanna al declino. Perché il Paese ha un grande bisogno di coerenza, parole chiare, coraggio, ed è il PD a doversene fare carico, perché non esiste alternativa seria.

Terzo ed ultimo punto, l’apertura: aprire il partito all’esterno, alla cittadinanza in generale, rendere partecipi il più possibile i cittadini delle scelte del partito. Questo aspetto è particolarmente importante, sia per le prospettive di crescita del partito, sia come elemento del suo necessario rinnovamento culturale, attraverso il coinvolgimento di quante più persone possibile nell’impegno politico.

Primo tassello di questa strategia di apertura, crescita culturale e comunicazione è naturalmente il giornale “Il Cittadino di Rignano”, che aspira ad essere nucleo creativo e laboratorio politico, luogo di confronto e discussione; un primo passo verso una politica che sappia coinvolgere ed emozionare.

Concludendo, è prioritario oggi imprimere una svolta all’azione politica del Partito Democratico di Rignano, nell’ottica di definire i contenuti ideali e culturali di un partito che aspira a rappresentare la maggioranza dell’elettorato di sinistra; svolta che, in pratica, inizia dall’organizzazione stessa del circolo, e prosegue con l’azione politica sul territorio, dove il Partito Democratico deve diventare sempre di più il punto di riferimento per le esigenze dei cittadini.




Un modello per il territorio



In concreto, il progetto di sviluppo del partito sul territorio passa attraverso la riorganizzazione della struttura e dell’azione del circolo, principalmente attraverso 4 punti;

1)Coordinatore->Segreteria->Direttivo
: questa deve essere la colonna spinale del circolo, che ne definisca l’azione politica ed i contenuti.
  • Il Coordinatore deve essere la guida e il rappresentante politico.
  • La Segreteria deve essere composta da 4 o 5 persone che si occupino permanentemente ognuno di un’area tematica , di un determinato settore, costituendo insieme al Coordinatore una squadra coesa e dai ruoli ben definiti.
  • Il Direttivo deve essere costituito da persone che siano parte e seguano costantemente i gruppi di lavoro tematici guidati dai membri della Segreteria, cosicché le linee politiche siano il frutto di un confronto continuo, costruttivo, efficace.
2)Aree tematiche e gruppi di lavoro: sono il vero fulcro del nostro progetto; crediamo infatti che sia necessario un vero e proprio coinvolgimento collettivo di tutti gli iscritti disponibili a partecipare, portando le proprie idee ed esperienze all’interno del processo decisionale del Partito. I gruppi di lavoro devono quindi essere guidati ciascuno da un membro della Segreteria, composti da membri del Direttivo, e dagli iscritti che vogliano dare il proprio apporto. Indicativamente, possono essere citate le seguenti aree tematiche:
  • Lavoro ed impresa
  • Scuola e giovani
  • Comunicazione ed innovazione
  • Cultura ed iniziative politiche
  • Economato
3)Forte spinta verso l’innovazione: è improrogabile rinnovare fortemente lo stile del circolo, soprattutto quello web.
  • Per quanto riguarda il sito web, è necessario l’affidamento ad un webmaster.
  • Inoltre, apertura di caselle mail dedicate alle cariche interne (coordinatore@PDrignano.it) da usare per manifesti, volantini e pubblicità.
  • Pubblicazione dei verbali online, per favorire la trasparenza degli atti
  • Revisione contratti telefonici
4)Aperture fisse o straordinarie del circolo: il circolo deve tornare a vivere per tutti gli iscritti, non solo in occasione dei congressi o di riunioni strettamente politiche, ma anche per iniziative più varie: deve essere principalmente una culla per sviluppare cultura, senso di appartenenza, identità. Perciò, proponiamo:
  • Riapertura di una libreria del circolo, con adeguati finanziamenti atti a rinnovare e ampliare l’offerta
  • Orario fisso di apertura del circolo, che possa essere così un riferimento certo per iscritti e non iscritti
  • Spazio serale culturale: letture, dibattiti, proiezioni
Leo Cusseau

Samuele Staderini

Fabio Venneri

Alessandro Pinzani

Lorenzo Barcucci

Luigi de Laura

A PROPOSITO DEL SEQUESTRO MONTECCHI


Negli ultimi mesi l’area Montecchi è balzata all’onore delle cronache, a causa del sequestro del sito da parte della Guardia di Finanza. Si è straparlato pubblicamente di un sequestro dettato dalla mancata bonifica da parte del Comune del sito stesso dall’eternit (componente edilizio ad alta concentrazione di asbesto, o amianto); in realtà, le cose stanno diversamente.



Il sito dell’ex area Montecchi a Rignano Sull’Arno non figura tra quelli da bonificare secondo il PIANO PROVINCIALE GESTIONE RIFIUTI - TERZO STRALCIO - "BONIFICA SITI INQUINATI". APPROVAZIONE DEL PIANO OPERATIVO DI CENSIMENTO (P.O.C.) approvato con Delibera della Giunta provinciale n. 137 il 19-08-2008.



Ma ciò si spiega alla luce del fatto che in quell’area non si è ancora verificato un evento che determini obblighi di bonifica; infatti è vero che l’intera copertura dei capannoni dell’opificio è in eternit, ma è anche vero che perché scattino gli obblighi di attivazione delle procedure previste dal D.lgs 152/2006 le componenti devono essere in condizioni tali da risultare inalabili, mentre questa è in buono stato.



Il D.lgs 257/2006 prevede invece una serie di obblighi, sia a carico delle Asl che a carico dei privati; le Asl devono provvedere al censimento dei fabbricati che presentano materiali contenenti amianto, e questo è stato effettuato entro il 2008, mentre i privati debbono notificare la presenza del materiale all’Asl, farne valutare lo stato, provvedere al monitoraggio o alla rimozione da parte di aziende specializzate.



Riguardo alla questione Montecchi, l’amministrazione non ha emesso un’ordinanza che obbligasse la proprietà alla rimozione, in primo luogo perché i pannelli non risultano in uno stato di degrado, non costituiscono perciò un rischio per la salute; in secondo luogo perché dal combinato disposto degli art. 244 e 250 del d.lgs 152/2006 si evince che, emessa l’ordinanza, se il privato non provvede, la procedura deve essere attivata (e i relativi costi sono perciò sostenuti) dall’amministrazione.


Il recente verbale notificato dall’Asl al Comune e al proprietario non riguarda l’eternit, ma la presenza nei capannoni di altro tipo di rifiuti; il Comune ha perciò emesso un’ordinanza che obbliga alla rimozione il proprietario, non appena questi tornerà in possesso dell’area, nel frattempo sequestrata dalla Guardia di Finanza. Non sono note le motivazioni del sequestro, ma il fatto che la Procura, per i reati ambientali, si serva unicamente del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Provinciale, esclude che sia legato alla presenza di eternit.


La questione perciò è lungi dall’essere chiusa, ma, riguardo all’eternit, non si può accusare di mancanze l’amministrazione.

Il senso de "Il cittadino di Rignano"

Le opinioni, tutte le opinioni, si discutono nel merito e non si giudicano dalla bandiera che portano.

Questo blog ha la funzione di condividere informazioni e idee sulla politica locale, sull’amministrazione del territorio per come è realizzata e come la vorremmo noi cittadini. Ma anche di creare un pruriginoso dibattito sulla politica in sé: la politica troppo spesso è vista, nella percezione collettiva, come l’asfittica sala di comando dove una casta privilegiata fa e disfà al disopra della testa della gente. La politica è marcia, si dice.

Ma troppo semplice appare, ad un’analisi un po’ meno superficiale, nascondersi dietro le colpe della politica: verissimo che questa spesso non è d’esempio per il Paese, sia al livello locale che nazionale, ma abbiamo il dovere morale di credere che una politica diversa sia possibile. La politica è fatta da individui, e finché noi permetteremo che personaggi senza dignità né competenze rappresentino lo Stato, non potremo lagnarci di qualcosa di cui, per apatia o sfiducia, siamo corresponsabili; la sfiducia è il cancro di questo Paese.

Perciò, se la politica per come è non ci soddisfa, entriamo nell’arena e lottiamo per cambiarla, piuttosto che rifugiarci nel comodo ragionamento qualunquista per cui, se tutti i politici sono uguali, niente cambierà mai.

Ma forse che tutti gli uomini sono uguali? La verità è che non credere nella possibilità del cambiamento è il primo passo per non assumersi responsabilità, per non tentare neanche.

La chiave di una società che abbia l’ambizione di definirsi democratica è la consapevolezza, ovvero il senso critico a fianco dell’informazione; questo blog vuole essere una nuova piazza, uno spazio di discussione, una comunità virtuale propositiva che si spera superi anche i preconcetti che spesso nascono per semplice partito preso.




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